Per un futuro consapevole, serve chiarezza.
È importante impegnarsi, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, per favorire una maggiore chiarezza rispetto ai prodotti a potenziale rischio ridotto che, come noto, sono i dispositivi di nuova generazione che rappresentano un’alternativa rispetto ai prodotti da fumo tradizionali.
Indagini recenti, infatti, segnalano che c’è ancora molta confusione rispetto a queste nuove categorie, anche fra i fumatori e gli esperti che si occupano di questi temi.
dichiara di conoscere le differenze tra le diverse tipologie di dispositivi a potenziale rischio ridotto.
È quanto emerge da una recente indagine di SWG, che evidenzia anche che sebbene i fumatori risultino i più informati in proposito, anche fra loro solo il 56% ha chiara la differenza fra sigaretta elettronica e dispositivi a tabacco riscaldato.
Non sorprende dunque che 2 italiani su 3 lamentino una forte carenza di informazioni sulle caratteristiche di entrambe le tipologie di dispositivo (tabacco riscaldato e sigarette elettroniche).
Più informazioni significa più chiarezza.
I prodotti di nuova generazione possono rappresentare un’alternativa potenzialmente meno rischiosa rispetto ai prodotti tradizionali, usati ancora da tanti consumatori. Anche gli operatori sanitari ritengono utile avere più informazioni su questi prodotti.
Il punto, infatti, è questo: fumare fa male, non vi è alcun dubbio. Se proprio non si riesce a smettere, tuttavia, è quantomeno possibile, secondo numerosi studi internazionali, ridurre i danni provocati dal fumo.
vede con favore iniziative di formazione dedicate ai prodotti a potenziale rischio ridotto.
È quanto emerge da uno studio qualitativo condotto dal CENSIS tra gli esperti di 65 Centri Antifumo italiani.
La maggioranza degli intervistati ritiene anche che gli studi e le ricerche oggi disponibili abbiano accertato la riduzione della tossicità da combustione sia per le sigarette elettroniche con nicotina (52,3%) che per le sigarette elettroniche senza nicotina (53,8%). Le ultime in particolare, per il 50.8% degli intervistati, possono rappresentare una valida soluzione per ridurre i rischi per la salute dei fumatori attivi. Il 60% degli intervistati valuta quindi positivamente l’eventuale autorizzazione a utilizzare i prodotti a rischio ridotto, ma soprattutto per specifiche categorie di utenti, rispetto ai quali è difficoltoso raggiungere l’obiettivo dell’abbandono del fumo (ad esempio i fumatori di lungo corso).
In sintesi, emerge il bisogno di informazioni chiare e complete su un argomento che riguarda da vicino moltissime persone.
La differenza con i prodotti tradizionali.
È ormai ampiamente riconosciuto che la maggior parte dei danni associati al fumo è dovuto alle sostanze tossiche che si liberano durante la combustione del tabacco. In pratica, quando il tabacco della sigaretta tradizionale brucia e se ne inala il fumo. La principale differenza con i prodotti a potenziale rischio ridotto è proprio questa: i prodotti di nuova generazione non bruciano tabacco e di conseguenza sono potenzialmente meno rischiosi.
Fare chiarezza su questi aspetti, quindi, può rappresentare un’opportunità per ridurre il consumo dei prodotti tradizionali e il suo impatto sulla salute.
Quali sono i prodotti a potenziale rischio ridotto?
Abbiamo già detto che i prodotti a potenziale rischio ridotto sono quelli che non prevedono la combustione del tabacco. Ma quali sono di preciso? Possiamo suddividerli in tre tipologie:
I dispositivi a tabacco riscaldato: sono quelli basati sul riscaldamento del tabacco contenuto in appositi stick.
I prodotti da vaping, conosciuti anche come sigarette elettroniche o e-cig: funzionano vaporizzando liquidi che possono contenere o meno nicotina.
I prodotti noti come Modern Oral: includono sacchetti di nicotina per uso orale privi di tabacco, contenenti nicotina di tipo farmaceutico di origine naturale, acqua e ingredienti alimentari di alta qualità (tra cui fibre vegetali, aromi e dolcificanti).
Approfondiamo alcuni punti.
Non essendoci combustione di tabacco, vengono rilasciate meno sostanze tossiche rispetto alle sigarette tradizionali.
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Non c’è combustione e l’aerosol prodotto dal dispositivo riduce i composti nocivi rispetto a una tradizionale sigaretta.
Per saperne di più
Diversi studi dimostrano che la sigaretta elettronica è utilizzata da chi già fuma tabacco tradizionale. Il passaggio da sigaretta elettronica al tabacco tradizionale è infrequente per i non fumatori.
Per saperne di più
- Public Health England 2021, Vaping in England: an evidence update summary.
- Centre for Addictions Research of BC 2017, Clearing the Air: A systematic review on the harms and benefits of e-cigarettes and vapour devices.
- Tobacco Control 2020. Association of initial e-cigarette and other tobacco product use with subsequent cigarette smoking in adolescents: a cross-sectional, matched control study.
- Public Health England 2020, Vaping in England: an evidence update including mental health and pregnancy.